Arte _ Museo Museion _ Francesco Vezzoli

17:04


I quattro piani del Museion di Bolzano sono occupati dal progetto espositivo che vede Francesco Vezzoli in duplice veste di artista e curatore. All'ultimo piano Letizia Ragaglia, direttrice del museo, cura la prima retrospettiva sull'opera scultoria dell'artista, nei piani inferiori è invece Vezzoli a vestire i panni di guest curator per "ri-arredare il salotto" del Museion. L'aspetto chiave è proprio questa relazione dialettica tra le due esposizioni.

La retrospettiva al quarto piano accosta venti opere realizzate da Vezzoli tra il 2011 e il 2016, la cui successione sulla bianca passerella ne permette una lettura chiara, ponendo l'accento sui diversi espedienti con i quali Vezzoli ha voluto restituire appeal all'arte classica e sull'aspetto divertente e al contempo eversivo tipico della sua produzione. Il gioco condotto da Vezzoli con la storia dell'arte è certamente caratterizzato da una leggerezza, ma nel senso che Calvino dà del termine, che non significa appunto superficialità.
Ecco, quindi, che nel ridare all'arte antica umanità, desideri, passioni e una buona dose di mondanità, Vezzoli lo fa attraverso azioni che oggi possono essere considerate sacrilegi, ma che partono da interpretazioni di studi scientifici o pratiche ampiamente diffuse ai tempi dei romani.
 In Antique Not Antique: Self-Portrait as a Crying Roman Togatus, l'operazione di svitare e cambiare la testa alla statua, sostituendola con un proprio autoritratto, ricalca quella che era una norma in passato, poiché i togati cambiavano in fretta e non ci sarebbe stato il tempo di rifare l'intera scultura. O in Telefoni Bianchi, il piedistallo, il busto e la testa della statua originale risalgono in realtà a tre epoche diverse, così l'intervento di Vezzoli si pone come un ulteriore stratificazione in relazione con le precedenti.
Così, come spiega lui stesso durante la presentazione, anche l'aggiunta del colore alle sculture antiche è "un'interpretazione emotiva di studi scientifici" che da anni stanno mostrando come le statue classiche fossero policrome. Operazione che l'artista compie in collaborazione con l'archeologo Clemente Marconi della New York University con l'intento di ridare emozioni ed sentimenti ai volti, oltre a restituire una certa carica erotica a quei bianchi simboli di purezza eterna. 


Questo continuo gioco con la storia torna anche nelle scelte di Vezzoli come curatore, a partire dalla suddivisone secondo i generi classici di astrazione, paesaggio, ritratto, autoritratto, natura morta e grafica delle opere esposte, che ricalca un cliché della storia dell'allestimento. Così come la decisione di chiudere le pareti vetrate del museo in modo da evitare l'ingresso della luce naturale e ricreare uno spazio espositivo dei più tipici, che va dalla tradizione della Grande Galerie al white cube.
La scelta delle opere è invece ricaduta su alcuni tra i lavori minori, non esposti in precedenza o di artisti locali, della collezione del Museion, accostati alle cornici ridipinte su foglia d’oro a trompe-l’oeil, di alcuni dei più famosi capolavori dell’arte. 
A svelarci a quale quadro appartenesse originariamente la cornice è la didascalia, che non spiega però che relazione vi sia tra le due opere. Come la terza sedia di Kosuth, la didascalia è per Vezzoli l’opera d’arte finale di tutto questo progetto: "uno se la porta a casa, la guarda e si pone delle domande. Noi non abbiamo una risposta, semmai poniamo delle domande”





Mario Schifano _ Casa Sola // Boticelli _ Annunciazione di Cestello
Francesco Vezzoli _ 
Albert Stolz _ Portat Freida Stolz // Michelangelo Buonarroti _ Tondo doni
Emilio Vedova _ Senza titolo // Raffaello Sanzio _ Ritratto di Baldassarre Castiglione

Roni Horn _ Strutur, Iceland & Kverkfjoll, Iceland // Salvador Dalì _ Couple aux tetes pleines de nuages
Dadamaino _ Volumi // Jean-Honoré Fragonard _ Les débuts du modèle
Lucio Fontana _ Concetto Spaziale // Francois Boucher _ Le Planier mysterieux
Heinz Mack _ Weisses Gipsrelief // Francois Boucher _ L'Agréable Lecon
Carla Accardi _ Labirinto // Tiziano Vecellio _ Concerto campestre


Mostra sulle sculture: fino al 16.05.2016
Mostra sulla collezione Museion: fino al 06.11.2016




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