Hopper @ Palazzo Fava, Bologna
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Edward Hopper è uno di quegli artisti che più di altri è entrato a far parte dell'immaginario comune grazie al suo personale modo di guardare il mondo ed in particolare l'America di inizio secolo.
Con suo realismo discreto, un innovativo uso della geometria e la sua grande attenzione alla resa della luce ha saputo rivelare la bellezza dei soggetti più comuni, usando spesso un taglio cinematografico. Le opere di Hopper fissano momenti di vita quotidiana, quasi fossero fotografie che si imprimono nella mente grazie ad un certo senso di intimità che ci riguarda, trasmettendoci calma e solitudine come nessuno aveva fatto prima di lui.
Le sale di Palazzo Fava ospitano 60 opere che permettono di scoprire "primo artista autenticamente americano" suddivise in 6 sezioni tematiche e cronologiche che ripercorrono le fasi della sua vita dal primo autoritratto del 1903 fino ai giorni parigini e al ritorno in patria.
Sono esposti sia alcuni tra i più famosi dipinti dell'artista, provenienti Whitney Museum, ma anche una sezione dedicata a disegni e schizzi che evidenziano le sue ottime capacità di disegnatore e sono utili per capire il suo metodo di lavoro.
La narrazione espositiva ripercorre le tappe della sua formazione fino ad approdare a quel suo stile così inconfondibile, che inizia ad essere riconoscibile dagli anni Venti in dipinti come New York Interior e Railroad Crossing, che esemplificano due dei temi topici della sua pittura: donne solitarie in interni chiusi e malinconici, e quei ritratti di paesaggi desolati, in cui lo spazio è il protagonista e dove la geografia del luogo è speculare a quella dell’anima. E’ in questi dipinti che Hopper inizia a sperimentare effetti di luce, imprimendo alle sue creazioni atmosfere rarefatte e malinconiche, che rendono le sue tele più interessanti per lo stato d’animo che creano che per i dettagli raffigurati.
La mostra bolognese è una rara occasione per ammirare l'opera di Hopper al di fuori del contesto museale americano, dato che, come spiegano gli organizzatori “le opere di Hopper stanno un po’ come la Gioconda al Louvre” tanto è il rilevo che l'artista ha nel suo Paese che rende le tele difficilmente cedibili anche temporaneamente.
Palazzo Fava, via Manzoni 2, Bologna
fino al 24 luglio 2016, tutti i giorni ore 10:00-20:00
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