Arte _ Un altro tempo @ Mart

15:03


Provate un po’ a immaginare una situazione così: Virginia Woolf ricama a punto-non-so-che-cosa lo schienale di una poltroncina, su disegno progettato da Duncan Grant mentre sua sorella Vanessa Bell disegna per lei la copertina di The Waves intanto che Percy Wyndham Lewis, tra un Blast e l'altro, dipinge il ritratto di Edith Sitwell fotografata con i suoi fratelli da Cecil Beaton. I tre Sitwell si fanno affrescare la Villa di Montegufoni in Val di Pesa da Gino Severini; dopodiché tutti giù a rovistare tra gli avanzi di gomitoli di lana per i calzerotti da inviare ad Alec Guinnes sotto le armi.
Ma cos'è? Una burla, una sceneggiatura per una pièce? No. È tutto vero.

E' questo lo scenario che ci vuole restituire Lea Vergine con la mostra “Un altro tempo. Tra Decadentismo e Modern Style”, da oggi al 13 gennaio al Mart di Rovereto.
Un po' come in Midnight in Paris di Woody Allen, visitando questa mostra ci si immerge in un'altra epoca per scoprire come le connessioni tra gli artisti fossero spesso sorprendenti.

Ieri ho avuto l'opportunità di visitare la mostra e il riuscitissimo allestimento realizzato dello stilista Antonio Marras per evocare una casa londinese di Bloomsbury, dove un gruppo di amici e parenti, poeti, scrittori, artisti, intellettuali, si riunisce per creare, scambiarsi idee ed esperienze. Da un portale creato con incastri di armadi e comodini d'epoca si accede ad una serie di stanze dove sfondi e mobili sono verniciati con una curatissima palette di colori caldi e polverosi. Gli arredi mimetizzati con la stanza sono svuotati della loro funzione e diventano supporti per gli oggetti esposti: sculture, dipinti e disegni, ma anche da oggetti d’uso, grafica editoriale, libri, fotografie e arredi.
A mio avviso pecca fondamentale è la mancanza di quei tabelloni introduttivi ed esplicativi, tanto utili sopratutto quando in mostra non ci sono opere conosciute, ma oggetti comuni, quando gli artisti non sono i soliti nomi noti, ma figure poco considerate nei libri di storia dell'arte e le connessioni tra questi, nonchè la loro vita privata e sentimentale, fondamentali per capire l'intero percorso espositivo.
Purtroppo non si potevano scattare foto all'interno dell'esposizione, vi lascio con alcune immagini della festa  Hungry life the Woolf che ha seguito l'opening e una presentazione dei "personaggi principali" per arrivare preparati alla mostra.







Immagini delle sale interne su cortesia di DomusWeb
Yesterday I had the opportunity to visit the exhibition Another Time at Mart of Rovereto and the highly successful setting created by the fashion designer Antonio Marras, that evoke a Bloomsbury house in London, where a group of friends and family, poets, writers, artists, intellectuals, come together to create, share ideas and experiences.
A portal created tongued vintage wardrobes and bedside tables leads into a series of rooms where wallpaper and furniture are painted with warm and dusty colors. The furnishings are camouflaged with the room, emptied of their function and become only supports for the exhibits sculptures, paintings and drawings, but also everyday objects, graphics, publishing, books, photographs and furniture.
In my opinion, fundamental flaw is the lack of those boards introductory and explanatory, so useful especially when are exposed common objects, when artists are not the usual well-known names, but little regarded figures in the books of art history and the connections between them, as well as their privacy and sentimental life, are crucial to understanding the entire exhibition.
Unfortunately you could not take pictures inside the exhibition, I leave you with some pictures of the party Hungry like the Woolf  that followed the opening.








Il vestito che si vede nella prima foto fa parte dell'outfit che ho indossato per la serata.

The dress that you see in the first picture is part of the outfit I wore for the evening.


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